L’avvocato consente al cliente di riuscire a muoversi all’interno del mondo legale che può risultare complicato e ostico per chi è sprovvisto di conoscenze pregresse e che non sia abituato a districarsi tra cancellerie e aule di Tribunale.
Per tale ragione, è importante rivolgersi al giusto professionista che sia in grado di soddisfare pienamente le esigenze di chi ha bisogno e di ricevere una difesa tecnica ad hoc.
Infatti, in primis, è necessario individuare l’avvocato a cui riporre la propria fiducia al fine di far valere i propri diritti dinanzi ai molteplici organi giudicanti i quali variano a seconda del caso di specie.
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Quando è opportuna la consulenza e perché è differente dall’assistenza
A differenza dell’assistenza legale, la consulenza è un’azione preliminare ossia si ha in un momento antecedente alla vera e propria attività legale di un avvocato.
In questa circostanza, lo stesso elargisce consigli o informazioni utili al proprio cliente affinché quest’ultimo sia perfettamente consapevole della sua situazione soggettiva ed, eventualmente, conosca tutti gli strumenti giuridici che potrebbe utilizzare, nei casi in cui volesse far valere i suoi diritti.
Infatti, grazie ad una buona consulenza, il soggetto interessato può evitare sia di compromettere la propria posizione personale sia di avviare gli ordinari procedimenti giudiziali. In ragione di ciò, non è un caso che molto spesso la controversia si risolva attraverso l’invio di una lettera per mezzo pec (acronimo di posta elettronica certificata) o raccomandata con ricevuta di ritorno le quali avendo entrambe valore legale permettono all’avvocato, a cui è stato conferito espresso mandato, di concludere la questione: ad esempio attraverso la messa in mora con cui il mittente invita e diffida il destinatario ad adempiere gli obblighi assunti, qualora, in un secondo momento, il debitore provveda ad ottemperare il proprio onere.
Infine, la consulenza può risultare molto utile al potenziale cliente, il quale, giustamente, non essendo pratico della giurisdizione ordinaria, necessita dell’ausilio di un professionista al fine di evitare errori e, principalmente, il processo.
L’assistenza legale: giudiziale e stragiudiziale
L’assistenza legale è inevitabile, se, nonostante sia stata inviata la lettera o siano stati messi in atto i consigli pratici dell’avvocato, i diritti dell’interessato risultano essere ancora insoddisfatti o non vi sia stata la possibilità di porre fine bonariamente alla lite.
In merito a ciò, è opportuno effettuare un’ulteriore distinzione presente all’interno dell’assistenza legale tra la giudiziale e la stragiudiziale. Come si può facilmente intuire dal nome, la prima comprende tutto ciò che riguarda il processo che può svolgersi in diversi giudizi, dal civile al penale, come anche quello tributario o amministrativo.
Infatti, una volta adito l’organo giudicante competente, si avvia il procedimento giudiziario le cui caratteristiche variano a seconda della natura del diritto, che deve essere fatto valere in giudizio, o delle accuse mosse da controparte.
Mentre, con la seconda l’avvocato affianca il proprio assistito per tentare di raggiungere un accordo transattivo con la parte opposta, permettendo in questo modo agli interessati di risparmiare denaro e tempo in quanto non devono né sostenere i costi né la durata, a volte irragionevole, del processo.
Da ultimo, è giusto evidenziare il fatto che la normativa vigente prevede che, in alcuni casi tassativamente previsti dall’art. 5, comma I bis del D. lgs 28/2010 – come la locazione, il condominio, la divisione e molto altro – sia obbligatorio esperire il tentativo di mediazione senza così coinvolgere gli organi giudicanti.