Visite contingentate, ingressi a turno con biglietto obbligatoriamente comprato online o al telefono, rigoroso distanziamento sociale, all’esterno come all’interno.
Con tutte le precauzioni necessarie, dopo 60 giorni di lockdown, i musei italiani si preparano alla riapertura, seppure ancora molto discussa tra il premier Giuseppe Conte e il Ministro Dario Franceschini ma a oggi prevista per il prossimo lunedì 18 Maggio.
Proprio come la moda, però, anche l’arte ai tempi del Coronavirus non si è fermata e in attesa di tornare a farsi ammirare dal vivo ha da subito rotto l’isolamento, grazie a Internet e ai social network.
Tour digitali, incontri d’artisti e visite virtuali hanno premiato i più importanti musei del mondo, fondazioni e atelier che si sono aperti gratuitamente, senza orari né frontiere, a un pubblico comodamente accoccolato sui divani di casa.
Dalla Pinacoteca di Brera alla Galleria degli Uffizi di Firenze fino al British Museum di Londra, non c’è stata istituzione culturale al di qua o al di là dell’Oceano, a New York il Metropolitan tra i primi, che non abbia spalancato sale o archivi al multimediale.
Sceglie questa strada anche la mostra di un tour gratis “Christian Dior: designer of dreams”, una emozionante esposizione realizzata in occasione dei 70 anni della Maison di Avenue Montaigne.
Inaugurata nel 2017 al Musée des Arts Décoratifs di Parigi, la retrospettiva dedicata al geniale couturier che seppe far risorgere dalle rovine della guerra la più femminile eleganza delle donne di tutto il mondo, ha trovato il suo sorprendente allestimento nelle sale del Victoria & Albert Museum di Londra, riscuotendo un successo travolgente.
Con oltre 594 mila biglietti staccati in 7 mesi, l’esibizione si è rivelata come la più visitata di sempre del museo londinese, superando cosi anche il precedente record stabilito nel 2015 con “Savage beauty”, la mostra dedicata al beniamino british, il designer Alexander Mc Queen.
In un perfetto equilibrio tra mondo reale e mondo digitale, gli abiti da sogno esposti, a cominciare dal sontuoso ball gown, l’abito da ballo realizzato per i 21 anni della principessa Margaret d’Inghilterra, accanto alla mitica Bar Jacket nata nel 1947 e ad oltre 500 oggetti tra accessori, sketch, disegni e riviste dell’epoca, hanno fatto il pieno anche di visitatori online.
60 minuti è la durata del tour virtuale dell’exhibit disponibile sul canale You Tube e Istagram della Casa, che tra leggenda e meraviglia, regala anche straordinarie foto d’archivio e spezzoni delle sfilate più famose realizzate nell’atelier parigino di Avenue Montaigne.
Dove in 70 anni di storia si sono avvicendanti i più grandi direttori creativi di ogni tempo, diretti eredi di Monsieur “C”, da Yves Saint Laurent, primo braccio destro e interprete di un glamour alla francese, a Maria Grazia Chiuri, prima donna con la sua forte visione femminile e femminista al vertice creativo di una Maison ancora oggi capace di stupire ed emozionare grazie ai suoi abiti da sogno, ma non solo.
Comodamente da casa, gratis on line sul canale You Tube Dior, è disponibile anche il documentario del 1949, “Haute Couture”, un viaggio all’ interno dell’atelier parigino e alla scoperta dei segreti del couturier che con la sua creatività e la fantasia, intrecciò eleganza passioni e sogni. Questi ultimi, oggi, più importanti che mai.