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6.7% di richieste di prestiti personali da parte delle famiglie in salita nel primo trimestre

Il mondo dei prestiti personali e dei finanziamenti in linea generale, sembrerebbe riscontrare un miglioramento nel 2021 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il 2020. Il motivo sarebbe legato alla differenza tra il lockdown totale registrato l’anno precedente e alla condizione attuale di quest’anno, seppur con delle chiusure di attività.

Il primo trimestre dell’anno 2021 ha registrato un incremento in merito alle richieste dei finanziamenti personali (da parte di molte famiglie italiane). Rispetto a quelli finalizzati, le somme di denaro erogate per questa tipologia di prestito, non richiede nessuna motivazione dell’uso che se ne farà.

Tutte le domande di finanziamento incrementate nel primo trimestre 2021

Seppur le domande relativamente ai prestiti personali, complessivamente hanno registrato “un calo”, pari al -12,8%, nel singolo mese di marzo 2021 l’incremento è stato a dir poco notevole: +38,2%. Un dato incoraggiante che sembrerebbe aver riacquisito la fiducia dei consumatori, che vorrebbero tornare a far girare l’economia.

Secondo quanto riportato in uno studio di Prestitimag, il trend sembrerebbe essersi nuovamente alzato, dopo un grave periodo di crisi dovuto alla pandemia, perché le speranze di poter tornare a vivere alla normalità, innescano nella gente quell’impulso di comprare e prenotare le proprie vacanze.

Allo stesso tempo, ci troviamo dinnanzi ad una situazione con forti squilibri: da un lato molta gente è in cerca di finanziamenti personali per poter sostentare alla vita e alle spese quotidiane. Soprattutto a causa della pandemia che ha aumentato la disoccupazione in gran parte delle Regioni italiane.

Dall’altra, coloro che non hanno subito alcun effetto, se non quello psicologico per le restrizioni e le chiusure forzate, hanno il desiderio di accrescere il loro portafoglio per preservare budget da destinare ad un soggiorno turistico e passatempi per le proprie famiglie.

Prestiti in aumento, ma la prudenza allerta le famiglie italiane

Nonostante l’aumento di domande di prestiti personali registrate nel primo trimestre del 2021, la preoccupazione e l’allerta delle famiglie italiane, è ancora alta. La pandemia del Covid-19 non è finita, le attività economiche devono rialzarsi e l’occupazione necessita di tornare ai livelli pre Coronavirus.

A dimostrare che molti italiani sono in guardia, sono gli stessi dati: il 45% della popolazione del Bel Paese, ha preferito non chiedere oltre i 5.000€ di finanziamenti, il cui piano di ammortamento è stato pattuito per oltre 5 anni.

Sinonimo di privilegiare il proprio patrimonio familiare, cercando di ridurre al massimo i debiti. Sempre più minori invece, le domande per cifre superiori rispetto a quella mostrata in precedenza, ad esempio per 10.000€.

Sul Documento di economia e finanza (Def), si legge una nuova operazione finanziaria di 40 miliardi a sostegno della crisi economica. I fondi del Governo però, sembrerebbero non bastare né per le aziende maggiormente coinvolte dalla pandemia (che rischiano il fallimento), e neppure per le famiglie.

Cosa dicono i barometri CRIF sui prestiti personali del primo trimestre del 2021

Lo strumento d’analisi ufficiale inerente al credito richiesto dalle famiglie, si identifica sotto il nome di barometri CRIF, il cui acronimo di CRIF sta per Centrale Rischi di Intermediazione finanziaria. Grazie ad esso, si evidenza la fascia d’età media di coloro che fanno domanda per accedere al finanziamento.

Nel primo trimestre del 2021, la maggioranza è compresa tra i 45 ed i 54 anni, con una percentuale pari al 25,2% mentre con il 21,6% si collocano quelli tra i 35 e i 44 anni. Infine (rientrano nella via di mezzo), ci sono gli under 35 che incidono complessivamente al 23,3%.

Sicuramente il lavoro da fare per tornare ai livelli pre Covid 19 è ancora tanto, ma questo segnale di rialzo può far tirare un sospiro di sollievo agli istituti finanziari. Complice del miglioramento, è anche l’offerta ampia a cui si può accedere velocemente grazie ai canali digitali.

L’obiettivo è chiaramente di innalzare il 6.7% di richieste di prestiti personali da parte delle famiglie italiane, che dopo aver dimostrato più sicurezza di sé nel primo trimestre del 2021, i presupposti a conclusione dell’anno finanziario, sono certamente positivi.

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