Come forse avrete sentito se seguite il telegiornale la sera, o come avrete letto se leggete i giornali, tra Russia e Ucraina non scorre buon sangue: è un fuggi fuggi generale da Kiev in queste ore e chissà a cosa si andrà incontro. Evacuano perché nei giorni scorsi il consigliere per la sicurezza nazionale degli USA, Jake Sullivan, ha dichiarato esplicitamente che la Russia invaderà l’Ucraina prima della fine delle olimpiadi invernali. Colloqui incrociati, diplomazie di tutto il mondo al lavoro, soprattutto il francese Macron e il tedesco Schultz, si sta facendo davvero di tutto per impedire lo scoppio di una guerra che potrebbe incidere sulle sorti, economiche e non, del mondo.
IL MOTIVO DEL CONTENDERE
Ma qual è il motivo di tanto pericolo? Perché la guerra sembra essere vicina e bussare alle porte dell’Europa? Detto brevemente, la Russia di Putin non vuole che l’Ucraina entri a far parte della NATO. Mosca accusa i paesi NATO di fornire l’Ucraina di armi e gli Stati Uniti di pompare la tensione: come a dire che si sta fomentando lo scoppio, e che la miccia è sempre più corta.
La Russia chiede che non vi siano più annessioni alla NATO di paesi appartenenti al blocco sovietico: questo significa che richiede il ritiro delle truppe anche da Polonia e Bielorussia. Mosca vuole insomma mantenere quella che potremmo definire la sua vecchia egemonia.
RISCHI PER L’ITALIA
Questa situazione determina da tempo forti sanzioni economiche per la Russia, che determinano un dirottamento russo verso altri mercati del proprio export: non più l’Unione Europea, dato che le sanzione le pesano. Soprattutto per quanto riguarda petrolio e gas potrebbe essere un rischio da non sottovalutare nel modo più assoluto: l’aumento dei prezzi di gas e di petrolio già inizia a pesare in bolletta e i tempi potrebbero diventare ancora più difficili.
L’ultimo monito è stata, qualche giorno fa, la stima preliminare proveniente da Bruxelles dell’Eurostat dell’inflazione annua in area Euro per il mese di gennaio: siamo a +5,1%, ovvero il valore più alto dall’introduzione dell’Euro. Questo dato è principalmente generato dalla forte impennata dei prezzi dell’energia, pari a un +28,6% annuo.
Ce ne siamo tutti accorti in Italia, dato che le bollette di elettricità e gas sono aumentate in modo esponenziale per tutte le famiglie, arrivando a far sollevare tutte le associazioni consumatori che non sanno più come farsi sentire dal governo.
Draghi rassicura: le cose prenderanno una piega migliore nei prossimi mesi.
Certo è, però, che se il fronte di una potenziale guerra tra Russia e Ucraina dovesse ulteriormente scaldarsi, scaldarci potrebbe diventare davvero troppo dispendioso, prossimamente: ovviamente ora l’estate che arriva potrebbe non farci preoccupare troppo, ma guardare al futuro potrebbe riservarci cattive sorprese. Meglio risparmiare per tempo, insomma, perché le finanze risparmiate, o ben investite, magari grazie a strumenti come Financer.com, potrebbero renderci come la famosa formica della favola: mentre la cicala cicaleggia, lei mette via delle scorte per l’inverno. E il nostro prossimo inverno potrebbe essere davvero piuttosto freddo.
Non ci resta che sperare che la guerra non scoppi e che non si impennino ulteriormente i prezzi delle forniture.