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Quanto sono felici gli italiani

“Ah… felicità, su quale treno della notte viaggerai… lo so che passerai, ma come sempre in fretta non ti fermi mai”. Una strofa estrapolata da una nota canzone dell’indimenticato Lucio Dalla, autentico “poeta” della musica italiana, la cui assenza, a distanza di oltre dieci anni dalla sua morte, si avverte ancora nel panorama artistico nazionale.

Una frase che testimonia, più d’altre, quanto sia complesso il percorso individuale alla ricerca della felicità, quanto sia spesso irto di insidie e difficoltà. Eppure, talvolta, basta davvero poco per vivere meglio la nostra quotidianità e rendere il nostro percorso decisamente più gradevole: su Lovemysenses puoi leggere un articolo sul tema.

Quattro italiani su dieci non si dichiarano “felici”

Ma gli italiani, popolo famoso nel mondo per la loro giovialità e ospitalità, sono realmente felici? In base ad un recente sondaggio demoscopico, si potrebbe formulare una risposta grammaticalmente scorretta, che fornisce, tuttavia, un quadro piuttosto esaustivo sull’effettivo “grado di felicità” del Belpaese: “ni”.

Solo il 60% degli italiani, infatti, si dichiara “felice”, realmente soddisfatto della propria esistenza, in netta controtendenza rispetto all’immagine che gli stessi offrono al resto del mondo, messo in risalto ulteriormente quando i turisti stranieri giungono nel nostro paese per trascorrere il proprio periodo vacanziero.

La nazione della “Grande Bellezza”, della “Dolce Vita” di felliniana memoria, un luogo ricco di beltà artistiche e paesaggistiche senza eguali nel resto del mondo, dove elementi come “gioia” e “spensieratezza”, apparentemente predominante agli occhi altrui, non trovano poi effettivo riscontro nella realtà.

Situazione economica: principale fonte di insoddisfazione degli italiani

Certo, in questa “speciale classifica” esistono tantissime nazioni alle spalle della nostra, che in molti casi, però, vivono in situazioni economiche maggiormente disagiate o in contesti climatologici decisamente più sfavorevoli rispetto a quello nostrano. Vedere la nostra Italia soltanto al sedicesimo posto in questa graduatoria, lascia però l’amaro in bocca e pone alcune riflessioni sulle motivazioni per  le quali non alberga il nobile sentimento della felicità nel 40% degli abitanti del Belpaese.

Le motivazioni sono, per quanto ovvio, assai differenti da soggetto a soggetto, ma alcune, più d’altre, sembrano presenti in una vasta fetta della popolazione italiana. Preoccupa, in primis, la situazione economica personale e famigliare, complice anche l’impennata inflattiva degli ultimi diciotto mesi, non accompagnata, fin qui, da un adeguato aumento dei salari.

I risparmi accumulati durante il periodo del lockdown hanno fin qui sostenuto le famiglie italiane, ma si incominciano a intravedere le prime difficoltà per svariati nuclei, in particolar modo quelli a reddito medio-basso con figli. La preoccupazione di non poter far fronte alle necessità della propria famiglia, quindi, è la principale fonte di insoddisfazione per  un vasto numero di italiani.

Amore, una preoccupazione non di poco conto per i cittadini del Belpaese

Di riflesso, quindi, gli italiani sono preoccupati anche per lo stato di benessere della propria nazione, temendo che possa riaffacciarsi uno scenario decisamente cupo come quello del 2009, di cui, almeno attualmente, non se ne vede l’ombra: la possibilità di perdere il proprio posto di lavoro, non lascia tranquilli un vasto numero di nostri concittadini.

Non solo problematiche economiche, tuttavia, ledono l’animo dei cittadini italiani, preoccupati, in molti casi, anche da tematiche prettamente legate alla propria sfera personale. I cittadini del Belpaese, d’altronde, sono famosi nel mondo per il loro elevato grado di romanticismo: vivere una vita sentimentale realmente appagante, di conseguenza, è un obiettivo di fondamentale importanza per i medesimi.

La mancanza di un partner, o una vita di coppia problematica, sono gli altri principali motivi che creano malessere ad un vasto numero di italiani. L’amore, d’altro canto, è il motore della vita: la sua assenza crea inevitabili contraccolpi dal punto di vista psicologico, a maggior ragione in un popolo passionale e romantico come quello nostrano.

 

 

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