Oggi si sente un gran parlare di vintage. Ma in realtà cosa significa? Ecco che cos’è con qualche curiosità al riguardo. Nello specifico il termine vintage è un misto tra francese e anglosassone. Eh sì, proprio di queste due culture molto diverse tra loro hanno coniato questa parola, oggi molto in voga. E ciò ha creato forti dibattiti anche sulla pronuncia. Infatti, c’è chi dice che debba essere usato come termine francese poiché l’etimologia porta a ciò. In realtà, però, è stata la cultura anglo-sassone a far ‘esplodere’ il vintage. E, quindi, come nota di ‘merito’, vintage si pronuncia con la fonetica inglese. Per dare il giusto riconoscimento a chi l’ha diffuso in tutto il mondo.
Ma vediamo cosa significa essere vintage e la nuova moda legata a questo stile, sempre più utilizzato anche dai giovani.
Cosa significa essere vintage
Quando si parla di moda vintage, si pensa a un qualcosa di antico. L’errore, però, è a monte, poiché non si riesce a capire l’esatta quantità di anni che devono passare affinché un oggetto possa definirsi tale. Ebbene, anche un prodotto, una musica, una esperienza può dirsi vintage se fatta nel 2000. Il motivo? Perché con questo termine si indica tutto ciò che è di almeno 20 anni fa. A patto che, però, sia conservato perfettamente.
I vent’anni devono essere dall’anno attuale. Quindi, per fare un esempio, tutto ciò che è del 2000 comincia a essere vintage nel 2020. Attenzione alle parole ‘conservato perfettamente’. È il motivo per cui, ad esempio, quando si parla di vintage si pensa alla musica e ai film. Quelli sono, non possono certamente rovinarsi!
Un’altra specificazione: quando si parla di vintage non si deve far riferimento per forza al ‘900. Nel senso che, come si è visto dall’esempio, può essere vintage anche un qualcosa del nuovo Millennio.
La differenza tra vintage e retrò
La differenza tra retrò e vintage è molto sottile. Sembra che siano solo dettagli, in realtà è molto di più. Se per vintage si intende qualcosa che, perfettamente conservato, rimanda ad almeno 20 anni fa, con il termine retrò si intende un qualcosa che rimanda agli anni passati ma che deve essere realizzato in tempi recenti.
Un esempio chiarirà tutto. Si può comprare un accessorio per la scrivania, realizzato nell’ultima settimana, che però ha un qualcosa di retrò. Nel senso che contribuisce a rendere lo stile di quello spazio arcaico, riferendosi a qualche periodo storico.
Si può fare per le tavole di forma ovale imbandite come erano le sale dei re, giusto per citare un altro caso. Insomma, la differenza sta tutta qui. Attenzione a non confondersi!
La rivincita del vintage
E oggi? Oggi il vintage sta avendo una vera e propria rinascita. Sul web, infatti, pullulano pagine Facebook e profili Instagram in cui si promuove qualche oggetto o stile di vita, appunto, vintage. Questo vale per tutti gli ambiti. Si va dal fatto che, prima dell’avvento degli smartphone, i bambini erano più propensi a giocare in strada, alle varie trasmissioni e canzoni, capi di abbigliamento, giudicate da chi ora è negli ‘anta’, migliori di quelli attuali.
Per non parlare, in particolare, del calcio. Si dice che i campioni di una volta non ci sono più. Del resto, la vittoria del Mondiali del 2006 ‘rischia’ di diventare vintage nel 2026. Praticamente tra pochi anni. In ogni caso, però, spesso la rivincita del vintage è generato da un rimpianto in sé che l’uomo si porta appresso nella vita rispetto ai tempi andati.
La verità, al momento, è difficile da sapere. Per il momento, però, teniamo ciò che il vintage ha di bello da offrire: un amore, un’amicizia, un episodio che non si dimenticherà mai, un vestito che ricorda una occasione in particolare. Ecco, il vintage è proprio questo.