E’ ormai assodato che il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rappresenti un’occasione straordinaria per il rilancio di questo Paese. Sappiamo che le risorse destinate alla ripartenza sono veramente consistenti, si parla di 192,5 miliardi di euro di derivazione europea, cui si sommano i 30,6 miliardi del Fondo complementare con il quale il Governo ha integrato il PNRR avvalendosi di risorse nazionali. Inoltre queste risorse non sono vincolate alla naturale scadenza della legislatura, bensì hanno un orizzonte temporale di ben 6 anni.
Questa grossa opportunità non è destinata solo alle grandi amministrazioni, bensì ogni piccolo Comune, anche periferico e con pochi abitanti, può essere aiutato a migliorare i bilanci comunali e digitalizzare la propria organizzazione.
Quindi che ruolo giocheranno gli enti locali nella partita? Sicuramente centrale, visto che saranno i destinatari di circa il 39% delle risorse stanziate. Gran parte degli obiettivi che il PNRR si pone sono fortemente pensati per i territori: dalla digitalizzazione, alle rinnovabili, passando per la riforma della Pubblica Amministrazione e le semplificazioni in materia di appalti, così come gli investimenti sul sociale. Quindi non c’è aspetto del PNRR che non coinvolgerà, in maniera più o meno diretta, le amministrazioni comunali.
Così avranno un ruolo di primo piano nella messa in atto dell’ambiziosissimo pacchetto di riforme, interventi e investimenti che saranno necessariamente portati a termine entro il 2026.
Per questo non saranno messi a disposizione solo fondi e finanziamenti, la grande macchina organizzativa ideata ed implementata a supporto del PNRR prevede preziose e fondamentali attività di supporto, accompagnamento e sostegno per le amministrazioni territoriali che spesso sono penalizzate dalla mancanza di strumenti operativi o di figure professionali in grado di garantire il governo di progetti complessi ed articolati.
Per questo il Governo ha deciso di mettere a disposizione degli enti periferici le potenzialità e le competenze dell’apparato “centrale” dello Stato che, con specifici interventi normativi, avrà la possibilità di operare al fianco dei Comuni, delle Province e delle Città Metropolitane contribuendo in maniera attiva alla concretizzazione del processo di modernizzazione di tutta la macchina burocratica. Grazie a quanto previsto dall’art. 10 del decreto-legge n. 77/2021, Consip, Invitalia, Difesa Servizi e Sogei mettono a disposizione esperti qualificati per il supporto tecnico-operativo a favore delle amministrazioni locali.
Inoltre i costi di questa collaborazione non graveranno sui bilanci comunali, ma potranno essere rendicontati sui progetti PNRR affidati ad ogni singola amministrazione.
Altri importanti aiuti sono quelli destinati ai Comuni in dissesto.
Il Governo ed il Parlamento, con l’intento di garantire la massima diffusione dei benefici derivanti dal PNRR hanno inteso fornire un supporto ai Comuni con una popolazione superiore ai 250.000 abitanti che si trovano in una condizione di “predissesto” che, grazie a quanto previsto dall’articolo 31-bis del decreto-legge 152/2021, potranno potenziare l’organico degli uffici alle dirette dipendenze del sindaco o degli assessori, assumendo nuovi collaboratori con contratto a tempo determinato.